[Intervista] Quello attuale per Ducati è senz'altro un periodo d’oro. Non capita tutti gli anni di dominare letteralmente entrambi i campionati MotoGP e Superbike, neanche a Borgo Panigale.
Quando si pensa al marchio Ducati vengono subito in mente bolidi rossi e piloti rannicchiati dietro a cupolini aerodinamici. Il DNA Ducati è intriso d’asfalto, tuttavia c’è un’eccezione: una delle motociclette più iconiche del marchio bolognese è in realtà uno strano ibrido, generato dall’architettura di una classica moto stradale modificata per l’uso in fuoristrada.
Oggi ho il piacere di raccontare la storia dello Scrambler Ducati tramite un’intervista a Rocco Canosa, responsabile della gamma Scrambler®, ex collega e caro amico.
Ciao Rocco, grazie per aver accettato questa intervista.
Puoi raccontarci come sei arrivato a diventare responsabile dello Scrambler Ducati?
Sono stato coinvolto nel progetto fin dal principio, quando l’azienda decise di creare una brand unit dedicata al lancio del nuovo Scrambler®, dandomi l’opportunità di diventare product manager e di condividere questa esperienza con altri colleghi che poi sono diventati indissolubilmente amici: Angelo, Claudio, Mario come gruppo di partenza e poi tanti altri. Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché al di là del progetto in sè, è stata proprio l’esperienza ad essere totalizzante, nonché la modalità di approccio al lavoro che ha contraddistinto questi anni, nello stile di una vera e propria start-up californiana… seppur non con le stesse spiagge.
Il team Scrambler Ducati (2014)
Lo Scrambler® ha una storia affascinante. Puoi descriverne le origini?
Beh, per cominciare non tutti sanno che lo Scrambler Ducati del 1962 fu la prima moto ufficialmente chiamata “scrambler” e commercializzata come tale.
Il primissimo progetto venne sviluppato su richiesta dell’importatore americano e combinava caratteristiche da moto stradali e fuoristrada, con un design funzionale e in un certo senso minimalista. Storicamente infatti il termine “scrambler” si riferisce a motociclette stradali modificate a livello artigianale per affrontare percorsi in fuoristrada.
Lo Scrambler Ducati è poi diventato iconico grazie al suo stile unico, con quel serbatoio a goccia, il manubrio largo e la sella ampia che permetteva una posizione di guida ottimale sia su strada che sugli sterrati tipici dei deserti californiani.
Immagini pubblicitarie storiche dello Scrambler® e lo Scrambler Ducati 450 originale del 1969
Pochi anni dopo la sua nascita, lo Scrambler® fu importato anche in Italia e nel resto del mondo, diventando un simbolo per tutta la cultura motociclistica. In 13 anni furono lanciate tre motorizzazioni: 250, 350 e 450 cc. Nel 1975, Ducati decise di abbandonare la produzione dei motori monocilindrici per concentrarsi sullo sviluppo del nuovo propulsore bicilindrico che avrebbe equipaggiato tutti i modelli sportivi destinati a fare la storia dell’azienda negli anni a venire.
Quali sono le differenze principali tra lo Scrambler® originale degli anni ’60 e la versione moderna?
Nello spirito e nell’attitudine i valori sono esattamente gli stessi: lo Scrambler® di oggi come quello del ‘62 è una moto divertente, versatile, facile da guidare, moderna nel design ed evoluta nella componentistica. Siamo soddisfatti di averne mantenuto il DNA senza cedere all’uso di nostalgici effetti vintage.
Si tratta di un’operazione che altri hanno condotto in settori diversi, soprattutto in ambito automotive: riportare in auge un modello iconico, con attitudine e stile contemporanei, come se la produzione non fosse mai stata interrotta. Penso ad esempio a modelli come la Mini e la Fiat 500.
Scrambler® Icon (2023)
Già, successi tutt’altro che scontati se si pensa alla storia controversa del New Beetle Volkswagen.
Come definiresti i principali obiettivi del progetto Scrambler®?
L’obiettivo principale è sempre stato quello di far salire in sella un certo pubblico di persone desiderose di approcciarsi a una moto, ma intimorite dalle prestazioni di una motocicletta di grossa cilindrata. Persone che cercano un mezzo con cui non solo evadere ma anche esprimersi, quasi come se fosse uno stile di vita, un’estensione della propria personalità in cui stile e carattere si fondono con autenticità, qualità del prodotto e innovazione.
Come si inserisce oggi lo Scrambler® nella gamma Ducati?
Lo Scrambler® rappresenta una fetta importante del business Ducati e quest’anno che compie dieci anni dal lancio della prima generazione ha venduto più di 100.000 moto in tutto il mondo, permettendo a Ducati di approcciare sempre più nuovi clienti. Quindi strategicamente ha un ruolo decisamente importante. Molti clienti si avvicinano a Ducati proprio grazie a Scrambler® per poi passare, dopo qualche anno, ad altri modelli in gamma.
C’è stato un riscontro da parte dei clienti che ha influenzato il design o le funzionalità dello Scrambler®?
Lo sviluppo dello Scrambler® si è sempre contraddistinto per un approccio inclusivo. Secondo una strategia bottom-up abbiamo ascoltato ciò che il cliente cercava ed alcune versioni di modelli che abbiamo lanciato nel corso di questi anni sono nate proprio osservando cosa la nostra community preferiva o come personalizzava la propria moto. È nata così, ad esempio, la Café Racer che abbiamo avuto in gamma per qualche anno.
Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro?
Mi piace tanto viaggiare. Lo ritengo il modo migliore per crescere e per confrontarsi con culture anche molto distanti dalla nostra. Ducati è presente praticamente in ogni paese e con una capillarità commerciale molto ampia, quindi non di rado mi capita di fare viaggi in Asia, Nord America, e in giro per l’Europa.
Rocco Canosa - Shanghai - Presentazione del nuovo Scrambler Ducati (2023)
Quali sono le tue passioni personali oltre le moto, e come influenzano il tuo lavoro?
Su tutte, la musica, la fotografia e il podismo. Soprattutto le prime due influenzano molto ciò che faccio in azienda. Parlando di musica, cerco sempre di dare un peso rilevante in qualsiasi iniziativa, dalla scelta dei brani per un video di lancio, allo scouting di musicisti da impiegare per una serata di presentazione o anche banalmente alla composizione di qualche playlist da suonare durante un evento. Visto che parliamo di musica, questa è la selezione che ho realizzato, con il contributo di alcuni colleghi, per il lancio della seconda generazione Scrambler® lo scorso anno: https://open.spotify.com/playlist/2I0GyZDijM0E00JLAuP3Xx?si=514cc8c313e74ffe
C’è uno Scrambler® a cui sei particolarmente affezionato?
La versione Nightshift. Mi piace il suo stile senza tempo, una moto che non ti stanchi mai di guidare e di osservare, resta sempre attuale al di là dei trend e delle mode che per natura durano solo qualche stagione. Ed è ciò che più mi affascina in tutti i prodotti che hanno quest' anima, che sia una giacca o un orologio usato, con una storia da raccontare.
Scrambler® Nightshift (2023)
Come vedi il futuro della gamma Scrambler®? Ci sono nuovi modelli o innovazioni in arrivo che puoi condividere con noi?
Abbiamo appena presentato a Londra due concept su base Scrambler® realizzati dal nostro Design Center. Il concept “CR24I” è una moto nel più puro stile Café Racer, naturale evoluzione dell’omonimo Scrambler® del 2017, con un’estetica che enfatizza la versatilità della base meccanica Scrambler® reinterpretata in un look contemporaneo e post-heritage che è sempre stato il cuore del marchio Scrambler®.
Il concept Scrambler® "CR24" a sinistra, e il prototipo "RR24I" a destra
La “RR24I” invece é ispirata ai canoni estetici delle saghe post-apocalittiche cinematografiche. Minimalista e funzionale in ogni dettaglio, riporta immediatamente l'appassionato all'essenza pura della motocicletta, con un look ispirato dai custom garage più creativi. Con il suo look essenziale e un’attitudine all-road, ti porta in un immaginario fantascientifico dove tutto è possibile.
Finora entrambi i prototipi hanno riscontrato interesse da buona parte della nostra community, magari un giorno li metteremo in produzione.
Sono sicuro che se lo augurano in tanti. Grazie del tuo tempo Rocco.
La storia del progetto Scrambler Ducati raccontato dal team che lo ha fatto rivivere (2018)
Sul branding
All’epoca in cui apparve il primo Scrambler Ducati, nel 1962, la casa di Borgo Panigale aveva da poco iniziato a partecipare al campionato mondiale motociclistico. A ben vedere, Ducati aveva iniziato a produrre motociclette, o meglio piccoli motori ausiliari per le biciclette, solo 16 anni prima. L'identità sportiva del marchio era ancora tutta da costruire.
Oggi invece si può dire, senza paura di essere smentiti, che “Ducati” sia sinonimo di “corse” in ambito motociclistico. A Borgo Panigale tengono particolarmente a preservare il DNA sportivo del brand e, quando hanno deciso di far rivivere lo Scrambler® lo hanno fatto adottando una strategia molto attenta a non intaccare i valori del marchio. Lo Scrambler® ha un carattere diverso dal resto della gamma Ducati, e per questo in Ducati hanno deciso di trattarlo con un marchio distinto. Una strategia simile a quella di un’altra storia alla quale sono affezionato, quella della Ferrari Dino.
Credits: - Fotografie di Ducati Motor Holding S.p.A.
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